Laurea, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia, nel Luglio del 1987. Dopo la Laurea svolge numerosi incarichi multidisciplinari, acquisendo buon corredo di conoscenze mediche e chirurgiche. Presta servizio per circa 4 anni, in qualità di Dirigente Medico di I° livello, presso il Servizio di Radiologia dell’Ospedale di Riccione , fino all’Agosto del 1998, quando si trasferisce presso il servizio di Radiologia dell’Ospedale di Cattolica, gestito in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele di Milano.
Dal 1 luglio 2003 esercita attività ecografia ambulatoriale convenzionata presso gli Ospedali di Cattolica , Riccione e Rimini. Inoltre svolge attività ecografica in regime libero-professionale, in diversi studi della provincia di Rimini e Pesaro. Ha partecipato a numerosi congressi, sia in qualità di auditore, che di relatore.
Ecografia muscolo-tendinea
Con l’ecografia muscolo-tendinea, come dice il termine, è possibile evidenziare tutte le patologie a carico dei muscoli o dei tendini, alcune patologie articolari, le borse, i tessuti sottocutanei.
Ecografia addominale completa
Con l'ecografia dell'addome completo si esplorano il fegato, la cistifellea, le vie biliari, la milza, i reni, il pancreas, lo stomaco, i grossi vasi sanguigni, la vescica, l'utero, le ovaie e la prostata. L'esame viene impiegato per visualizzare la morfologia dei parenchimi e l'eventuale presenza di lesioni.
Ecografia articolare
L’ecografia articolare è una metodica diagnostica non invasiva che utilizza gli ultrasuoni – onde sonore ad alta frequenza innocue per il corpo umano e i suoi tessuti – per “vedere” le strutture articolari del corpo ed eventuali loro alterazioni. L’ecografia articolare è in grado di indagare con discreta precisione i tessuti molli e le strutture articolari (cartilagini, menischi e membrane sinoviali) e periarticolari (tendini e legamenti).
Ecografia tiroidea
L’ecografia della tiroide, pertanto, fornisce informazioni sulla morfologia e sulla struttura della tiroide (indagine morfologica) ma non sulla sua funzione; in pratica l’ecografia può dire se la tiroide è piccola o grossa, se contiene noduli o meno, se è infiammata o omogenea ma non può dire se la tiroide funziona di meno (ipotirodismo), di più (ipertiroidismo) o normalmente (eutiroidismo). Pertanto la decisione se intraprendere o modificare una terapia tiroidea in atto non può esser presa solo dopo una valutazione ecografica.
Ecografia reni,vescica
L’ecografia renale/apparato urinario è un esame diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni – onde sonore ad alta frequenza innocue per il corpo umano e i suoi tessuti – per "vedere" e studiare gli organi dell'apparato urinario, in primo luogo i reni, le vie urinarie e la vescica, ma anche altri organi a essi contigui o connessi (ghiandole surrenali, retroperitoneo, prostata, ecc.).
Ecografia pediatrica alle anche
E’ un esame ad ultrasuoni che permette di studiare le caratteristiche dell’articolazione dell’anca per la diagnosi precoce di displasia dell’anca.
Si esegue entro 40 giorni dalla nascita a scopo di screening. E’ altamente raccomandata anche in assenza di alcun sospetto.
La sonda cosparsa di gel viene posizionata a contatto dell’anca del neonato. L’esame ecografico è indolore, ha la durata di circa 15 minuti. All’ecografia viene associata una visita ortopedica dell’anca. Al termine dell’esame viene consegnato il referto cartaceo.
Ecografia pelvica
L'ecografia pelvica è un esame non invasivo che si effettua con la macchina ecografica ad ultrasuoni. Conosciuta anche come ecografia pelvica transaddominale o sovrapubica, perché la sonda viene appoggiata sulla parte bassa della pancia, consente di visualizzare vescica e prostata nell'uomo e vescica, utero e ovaie nella donna, è il primo esame che permette di verificare la presenza di masse anomale o problemi a livello di questi organi interni.
Ad effettuarla può essere il ginecologo per la donna e l'urologo per l'uomo: l'ecografia pelvica va eseguita necessariamente a vescica distesa, quindi comporta una preparazione previa che consiste nel bere almeno mezzo litro d'acqua da due ore prima dell'esame, e non urinare fino a che non sia stata completata l'indagine ecografica.
Ecografia scrotale
L'ecografia testicolare (scrotale) è un esame diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni – onde sonore ad alta frequenza innocue per il corpo umano e i suoi tessuti – per “vedere” e studiare l’apparato genitale maschile.
Ecografia mammaria
Non è altro che un esame diagnostico, utile nella prevenzione del tumore al seno, non invasivo, indolore e privo di effetti collaterali. L’ecografia mammaria sfrutta gli ultrasuoni per garantire una sorta di panoramica delle componenti anatomiche e strutturali della mammella, ma non solo, anche della parete toracica sottostante e dei linfonodi che la circondano. Lo scopo? Evidenziare eventuali anomalie, formazioni strane, come cisti, addensamenti o noduli.
Lo specialista, senologo o radiologo, dopo aver steso uno strato di gel trasparente, dalla funzione di conduttore in grado di favorire la trasmissione degli ultrasuoni, sul seno, passa una sonda sulla cute, effettuando scansioni perpendicolari e a raggiera. Il tutto in modo completamente indolore e veloce: questa metodica diagnostica, oltre a non implicare nessuna preparazione particolare, non è invasiva, non comporta nessun tipo di radiazione ionizzante, e, di conseguenza, non prevede nessun rischio per la salute.
Ecografia al collo e ghiandole salivari
L'ecografia del collo è un esame diagnostico assolutamente non invasivo condotto appoggiando sulla cute del paziente una sonda ad ultrasuoni: la conduzione degli ultrasuoni viene migliorata mediante l'interposizione di un gel apposito tra cute e sonda. L'esame permette di valutare la morfologia di tutte le strutture superficiali del collo, ovvero linfonodi, tiroide, ghiandole salivari maggiori, muscoli e tessuti superficiali. L'accertamento non permette, invece, di valutare le strutture profonde come ad esempio le corde vocali, la base della lingua, il faringe ecc ecc. Si tratta, ancor più che in altre metodiche radiologiche, di una procedura legata alla bravura e all'esperienza dell'operatore, ovvero molto legata alle capacità del professionista che la esegue.
Reflusso gastroesofageo lattanti
Il reflusso gastroesofageo, accompagnato o meno da rigurgiti, è un fenomeno del tutto fisiologico nei lattanti, che non richiede alcun trattamento. Per fare chiarezza sull’argomento (ed evitare di dare ai bambini medicinali quando non servono!) abbiamo rivolto alcune domande al professor Maurizio de Martino, direttore del Dipartimento di Scienze per la Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Firenze – Ospedale Pediatrico Anna Meyer.